Le giornate di Chiara sono scandite dalla palestra, la scuola, i pomeriggi sul lungomare con le amiche, mentre la sorella sta prendendo la patente, altro rito di passaggio verso un’indiependenza a cui Chiara guarda con curiosità.
La recensione di Mauro Donzelli del film di Jonas Carpignano.
A Chiara racconta l’impatto sulla vita quotidiana della malavita organizzata (non più solo) locale, la ‘Ndrangheta, due momenti in cui fare i conti con la proiezione pubblica della propria individualità, dopo aver messo al centro della sua narrazione i migranti (in Mediterranea) e i Rom (in A Ciambra).