Se la banca è di Roma e investe su Roma, rispetto a una che viene da Milano e accetta un rischio 20, una banca di Roma accetterebbe un rischio di 50 o 60 sugli investimenti.
A Roma manca una grande Banca di Roma.
Bisogna subito dire a Carlo Messina, che manco a farlo apposta è pure romano, di espungere dalla Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo la Banca della Capitale, dotarla di un proconsole responsabile, a sua volta discendente da Romolo e Remo, in grado di approvare linee di credito di dimensione imperiale, come si confà alla Città Eterna.