Inoltre, come prevede il decreto crescita, la banca dati di “Alloggiati Web” sarà messa a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, che in questo modo potrà accedere a tutti i dati dei locatori che affittano i loro immobili sui portali internet, quali Airbnb, Booking, ecc.
In pratica, colui che effettuerà una prenotazione tramite Airbnb metterà in moto un sistema di segnalazioni che sarà portato a conoscenza dell’Agenzia delle Entrate la quale si aspetta di vedere l’affittuario versare il 21% di imposte (cedolare secca).