Cominciamo con il dire che prima della pandemia il mercato aereo italiano, che è bene ricordare vantava circa centosessanta milioni di passeggeri l’anno, rendendolo il quinto d’Europa, era scarsamente intercettato dall’Alitalia che trasportava circa ventidue milioni di passeggeri, cioè il 13,6%.
Se pensiamo che durante gli anni Novanta ne trasportava ventuno milioni su un totale di quarantacinque milioni, cioè quasi la metà del totale, dobbiamo desumere che negli anni, di fronte all’assalto delle low cost, l’Alitalia si è fatta erodere inesorabilmente la propria quota di mercato, sbagliando sia le politiche commerciali, sia il posizionamento strategico.