All things to all men mette però troppa carne al fuoco nell'ora e mezza scarsa di visione e non caratterizza a dovere i numerosi personaggi coinvolti, sprecando anche il notevole cast che vedeva nei ruoli principali Gabriel Byrne e Rufus Sewell:
La colonna sonora gratuitamente tensiva e dialoghi non sempre credibili ribadiscono l'ingenuità di un'operazione che ha anche il grosso demerito di aver sprecato il talentuoso cast a disposizione, con un poker di ottimi interpreti quali Gabriel Byrne, Rufus Sewell, Toby Stephens e Julian Sands, qui ingessati in figure dalle caratterizzazioni monodimensionali con le quali non si riesce mai ad entrare in comunione empatica.