È la conclusione a cui sono arrivati alcuni scienziati olandesi guidati da Betty Tijms, della Libera Università di Amsterdam che in uno studio pubblicato su Nature Aging spiegano come sono riusciti a identificare cinque varianti di Alzheimer, ognuna associata a una diversa combinazione di proteine presenti nel fluido cerebrospinale che avvolge il cervello.
Gli scienziati ipotizzano che potrebbe essere questo il motivo per cui i farmaci disponibili non funzionano per tutti L'Alzheimer non è una singola malattia, ma ne esistono cinque forme diverse e questa potrebbe essere la chiave per offrire terapie diverse e specifiche in base alla tipologia da trattare.