Per il resto, proprio come nel caso di Facebook s'installa tramite un profilo di configurazione e prevede ricompense.
Speranza vana, dato che Apple ha agito in maniera proattiva revocando il certificato di configurazione aziendale di Facebook, avendo violato i termini per la distribuzione di app tramite questa modalità.
In sostanza, si può dire che era un piano parallelo a quello già svolto sino alla scorsa estate con l'app Onavo, una supposta VPN proprio a marchio Facebook.