In Beautiful Boy semmai manca un’apertura più decisa all’esterno del microcosmo familiare, che tenti di mettere in luce l’insicurezza di un’epoca in cui modelli sociali molto fluidi non sembrano offrire solidi appigli a chi faticosamente cerca di costruire la propria identità.
Beautiful Boy insomma, non fa eccezione.
Perciò il sottogenere “film sulla droga” ha mietuto vittime illustri, dall’Otto Preminger de L’uomo dal braccio d’oro, una pellicola che negli anni Cinquanta fece epoca ma oggi è datatissima, fino al Bernardo Bertolucci del faticoso melò psicanalitico La luna.