Ancora una volta il biossido di titanio (TiO2) è sotto accusa.
Somministrando una soluzione acquosa di biossido di titanio agli animali, i ricercatori hanno infatti visto che la composizione della flora batterica resta grosso modo la stessa, ma il comportamento delle diverse specie cambia molto.
Il biossido di titanio in nanoparticelle è già stato associato a disturbi e malattie che vanno dalla demenza alle patologie autoimmuni, dall’eczema all’asma, dall’autismo alla formazione di metastasi in caso di tumore già sviluppato e a molto altro, e secondo gli autori il suo impiego negli alimenti dovrebbe essere regolamentato in maniera molto più attenta e severa, in attesa che si effettuino studi conclusivi nell’uomo, in base al principio di precauzione.