Il fatto che la corsa della Germania si sia fatta più affannosa in questo momento, paradossalmente, è un elemento positivo per le Borse europee.
Un mutamento di atteggiamento della Bce sarebbe negativo per le Borse, ma difficilmente verranno prese decisioni in questo senso fino a che la Germania non tornerà a correre.
Nel periodo tra aprile e giugno, infatti, il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha messo in mostra una crescita del 2,7% sul trimestre precedente e del 17,3% su base annua, la più altra registrata dall’inizio delle attuali serie storiche, cioè dal 1995 (certo, il confronto è con il punto più basso toccato all’apice della crisi del Covid, ma mostra comunque le capacità di ripresa dell’Italia).