La parte centrale dell’accordo, che ha provato a drizzare la gambe ai cani dal momento che Londra aveva deciso comunque di lasciare l’unione doganale e il mercato unico e di non riconoscere la Corte di Giustizia, prevede proprio dei meccanismi di adesione britannica al level playing field europeo e un controllo sul suo rispetto.
Tra le prime certezze del divorzio vi è che a passare gli alimenti, almeno per un po’, sarà la Gran Bretagna, anche perché era già scritto nero su bianco nell’accordo di recesso entrato in vigore il 1° febbraio 2020.