Il consigliere Moretti del PD, ignaro del fatto che il prelievo con l’arco in Friuli Venezia Giulia fosse già consentito per tutte le forme ad eccezione di quella selettiva, si è fatto paladino del benessere del cinghiale, che sovente “crusta” a quattro palmenti, sul tavolo di amici suoi cacciatori.
Quella stessa consigliera dopo aver studiato la legge nazionale sull’attività venatoria (articolo 13 comma 2 della 157/92) e dopo aver acquisito il parere favorevole dell’ISPRA sull’idoneità dell’arco come mezzo di prelievo ha presentato un emendamento in aula per consentirlo anche in Friuli Venezia Giulia nell’esercizio della selezione (già lo era -paradossalmente- per la così detta caccia tradizionale).