Erano 764 i cacciatori, molti provenienti dalla vicina Toscana e dalla Romagna, che hanno partecipato alla prima giornata di apertura generale della caccia a Bologna.
Forse per le condizioni climatiche non favorevoli o per l’osservanza dei comportamenti precauzionali anti-covid o la connotazione dell’attività venatoria in ragione di un target generazionale di ultrasessantenni, la preferenza per la caccia agli ungulati (in avvio da ottobre) a scapito di quella a lepri e fagiani sono elementi che hanno ridotto vistosamente la platea dei cacciatori proseguendo una tendenza in diminuzione in atto da circa un decennio.