La sentiamo in un altro dei film del concorso di Cannes 2019, il francese Sibyl di Justine Triet, detestato da quasi tutti i critici italiani, adorato dai francesi (io in questo caso mi sento più francese:
Chi ama senza imbarazzi e senza vergognarsi il pop italiano, le canzoni e canzonette e canzonacce del nostro passato, specie quelle della Golden Age tra fine Cinquanta e fine Sessanta (con qualche incursione nei Settanta), sarà felice nel constatare come quella nostra lontana musica oggi perlopiù liquidata come spazzatura provinciale sbuchi invece sempre più spesso e sorprendentemente in film stranieri di nuovo conio, e mica di ultima serie.