(1962), Celentano vive le sue apparizioni in tv come teofania, come manifestazione sensibile di qualcosa che ci sovrasta, la sua voce ?
osservare come Celentano conti esclusivamente sulla sua presenza, come se fosse indifferente al resto, all'impianto scenografico, alla costruzione del programma, all'intrattenimento di alto livello (Mina, al contrario, si lasciava plasmare da Antonello Falqui, e si vede).