In uno scenario in cui “la durata della guerra è una variabile cruciale” e ipotizzando che da luglio finisca o si riducano incertezza e tensioni, il Centro studi di Confindustria ha tagliato la crescita del Pil 2022 a +1,9%.
Considerando il +2,3% di crescita acquisita per “l’ottimo rimbalzo dell’anno scorso” l’Italia «entrerebbe così in una recessione tecnica seppur di dimensioni limitate”, con un calo del Pil dello 0,2% nel primo trimestre e dello 0,5% nel secondo.