I numeri sono da capogiro perché avevano messo insieme un bottino da cento milioni di dollari, ripulendo i conti correnti di 40.
Composta da cinque russi ancora in fuga, un bulgaro, un moldavo, e altri hacker arrestati a Pittsburgh, tra gli sfortunati che hanno scoperto i propri conti correnti prosciugati anche uno studio legale di Washington, una chiesa in Texas, un’impresa che produce mobili in California, un casinò nel Mississippi, e una ditta specializzata in asfaltature della Pennsylvania.