Nel secondo studio, infatti, i ricercatori dello University College di Londra e altri istituti hanno dimostrato che sono ben 28 le specie di vertebrati regolarmente a contatto con gli esseri umani che potrebbero ospitare coronavirus.
Tra le specie più note vi sono le pecore (anche se, va ricordato, finora non sono mai stati effettuati tamponi che confermino la presenza del virus nella realtà), molti primati, le tigri e i leoni, animali domestici quali cani, gatti e furetti, e animali da allevamento come i visoni, recentemente al centro di molti focolai nei Paesi Bassi .