Siamo forse alla fantapolitica, perché l’Italia dovrebbe sganciarsi da Bruxelles sul modello inglese, agganciarsi alla Banca Centrale Brics, con sede in Cina dal 2016.
Tale banca, attualmente “Banca di sviluppo”, ha un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari e potrà contare su un fondo strategico di capitali di riserva per far fronte a eventuali crisi valutarie e alle pressioni a breve termine sulla liquidità, il Contingent Reserve Arrangement (Cra, Accordo sui Fondi di Riserva), con un potenziale di 100 miliardi di dollari, si badi, praticamente a fondo perduto e totalmente a disposizione per investimenti congiunti, soprattutto nel settore navale.