In una sentenza storica, la CEDU ha stabilito che la legislazione russa che obbliga i servizi di messaggistica, come Telegram, a decifrare le comunicazioni degli utenti su richiesta, viola l'articolo 8 della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo che tutela il diritto alla privacy.
La Corte ha respinto l'idea di indebolire la crittografia per consentire l'accesso governativo, affermando che tale pratica non solo comprometterebbe la sicurezza di tutti gli utenti, ma violerebbe anche i loro diritti fondamentali.