In ogni caso, se in America, ancor oggi, esistono i cacciatori di tornado e i più noti siti meteorologici hanno dedicato intere pagine web alla storia di Cristoforo Colombo e delle tempeste, potrebbe esserci davvero un fondamento di realtà, anche solo dettata dal caso.
Alla luce di quanto detto, è molto probabile, dunque, che Cristoforo Colombo, che al primo viaggio aveva “giocato d’azzardo”, pianificando in anticipo le rotte e le stagioni ideali per un viaggio tranquillo, dal secondo viaggio in poi, invece, partì ben più equipaggiato sia di informazioni sia di monaci.