A volte i brand scelgono di prendere posizione in modo ancora più forte e determinato, perché il silenzio rischia di trasformarsi in complicità e di minimizzare un problema reale, portandolo al rango di mero elemento di marketing, anche quando la tematica è molto più importante e sentita a livello sociale.
Non è facile per i brand creare politiche anti-odio, ma è il primo passo per affrontare il problema degli hater online.