I progetti già avviati per il potenziamento dell'affinamento dei reflui e il riutilizzo irriguo in agricoltura per mezzo del consorzio di bonifica Ugento-Li Foggi e per gli usi civici (irrigazione del verde pubblico, agricoltura, antincendio e nettezza urbana), non sono stati ritenuti sufficienti a garantire l'eliminazione dello sbocco a mare, a fugare i possibili fenomeni di inquinamento e ad eliminare il divieto di balneazione, vera iattura per un città a vocazione turistica, e per questo era ritornata in auge la soluzione alternativa, già in itinere, inserita nel piano di attuazione di Regione, Aqp e Aip per una condotta sottomarina di almeno 8 chilometri per allontanare lo scarico sottocosta.