Che in Diabolik, loro di solito così sanamente volgari – nel senso migliore della parola, pensiamo alla concretezza espressiva del loro dittico napoletano Song ’ e Napule e Ammore e Malavita, così generosamente pieno di umori, toni, volti – mostrano una insospettabile eleganza formale e formalista, trovando uno stile “nordico”, cerebrale, che assomiglia al loro affilatissimo Diabolik, il quale sembra un uomo senza sentimenti, una pura macchina razionale pianificatrice.