I primi tre episodi di questa miniserie a lenta combustione sono di una lentezza estenuante, con una continua evocazione di un’atmosfera di paura/soprannaturale che però sembra non essere giustificata dalla trama fattuale, come una continua e forzata dicotomia semantica tra ciò che avviene e ciò che dovrebbe suggestionare lo spettatore.
La svolta trascendentale della parte finale di Dietro i suoi Occhi è folle, selvaggia, scioccante, potrebbe allo stesso tempo conquistare lo spettatore o perderlo in una sonora risata, ma è perfettamente sensata nell’ambito di una serie che gioca interamente sulla dimensione dell’inconscio, dei sogni, della possibilità di scavare dentro se stessi in modo consapevole o meno.