Lo scorso 7 maggio l’Economist aveva affermato, nella sua storia di copertina, che il crescente divario fra l’economia (in crisi) e la ritrovata euforia dei mercati avrebbe dovuto far riflettere gli investitori sulle precarie basi di questo impressionante rimbalzo.
Sul versante opposto rispetto all’analisi fornita dall’Economist troviamo gestori che attribuiscono alla risposta dei mercati un’analisi esclusivamente razionale, che si baserebbe solo sulle prospettive future della ripresa economica (escludendo l’euforia irrazionale tipica delle bolle).