In sintesi, la proposta dell’Italia fa perno sul varo di un nuovo strumento di raccolta di fondi sul mercato e di debito condiviso dai 27 dell’Ue – in alcune versioni solo dai 19 dell’unione monetaria – che potrebbe chiamarsi coronabond (o altre denominazioni simili) e che sarebbe finalizzato a finanziare sia le spese mediche eccezionali, sia il sollievo di coloro (imprese e individui) che sono più colpiti dalla recessione, sia soprattutto la ripresa e la ricostruzione dopo la fine dell’emergenza.