secondo uno studio del Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti, infatti, "la pressione fiscale è più alta del 5,8% di quella reale (42,4%)" superando il 48%.
A seguito di "cinque anni di ininterrotto calo della pressione fiscale nella Penisola, nel 2019 si è verificato un brusco incremento di 0,7 punti, che ha riportato il suo livello complessivo indietro di quattro anni", evidenziano i commercialisti, tuttavia "al netto del sommerso e dell'economia illegale, pari al 12% del Prodotto interno lordo (Pil), ovvero 215 miliardi di euro", gli oneri derivanti da tassazione raggiungono "il 48,2% (+5,8% rispetto a quella ufficiale)".