Questa edizione dal nome La città e il desiderio, che porta dunque l’anno 2020 stampato come una medaglia, ha rischiato di non esistere, come tanti festival e rassegne, in pericolo di restare impigliata nella ragnatela pandemica.
È quel che ha cercato di fare lungo un tempo di 22 anni il Festival Flautissimo, nato in relazione a una particolare espressione artistica musicale, il flauto appunto, diventato poi pian piano un festival multidisciplinare, in grado di accogliere frammenti di altre visioni, arte di natura differente ma innervata all’esperienza musicale.