“Con la Generazione Z dipinta come la generazione della sostenibilità – afferma Lilly Da Gama, ricercatrice specializzata nello spreco alimentare – ci saremmo aspettati di vedere un maggiore livello di coinvolgimento nell’attivismo domestico, come cercare di ridurre lo spreco alimentare.
Per questo studio, sono stati intervistati giovani tra i 18 e i 25 anni (i più “grandi” tra gli appartenenti alla Generazione Z) sulle loro abitudini alimentari, scoprendo che molti di essi avevano provato questa forma di ansia sociale, voglie improvvise e la sensazione di dover assaggiare cibi sempre nuovi.