Più che col col proprio tempo diventa importante la relazione con lo spazio, specificatamente una Roma che lungo quarant’anni resta è il teatro accogliente, caldo, vivace delle loro vite, seguite lungo un ottovolante di emozioni, di prendersi e lasciarsi, di perdersi e ritrovarsi, in cui la vera maturità arriva solo grazie a quel passaggio fondamentale in cui da figli ci si ritrova improvvisamente genitori – compito arduo perché, è un altro tema del film, non è semplice essere di buon esempio per una generazione sostanzialmente senza padri e madri.