L'articolo 11 prevede infatti che gli editori debbano ricevere compensi "consoni ed equi" per l'uso dei loro materiali da parte dei "fornitori di servizi nella società dell'informazione", cioé da piattaforme come Facebook o come Google, in particolare il suo aggregatore di notizie Google News.
L'aggregatore di notizie ma con meno notizie Lo scorso dicembre Richard Gingras, vicepresidente delle News di Google, aveva spiegato la posizione della società sull'articolo 11, sottolineando come se la volontà del gruppo é quella di tenere aperto l'aggregatore di notizie, il futuro dell'aggregatore dipenderà da come le autorità europee saranno disponibili a modificare i passaggi più critici di quel dispositivo in fase di discussione: