Nel 2017, a distanza di pochi mesi dal lancio di Google Home Mini l’azienda fu costretta a disabilitare il tasto superiore in quanto si accorse che provocava la registrazione continua dai microfoni e non solo dopo le hotword “OK Google”.
Nel corso di una serie di dimostrazioni presso l’Università del Michigan e l’Università delle Elettro-comunicazioni a Tokyo, il ricercatore di sicurezza informatica Takeshi Sugarawa è stato in grado di simulare una voce umana modulando un raggio laser da 60 milliwatt puntato verso un Google Home.