Negli ultimi mesi Blichfeldt Andersen è stato impegnato a passare al setaccio il GPT Store di OpenAI alla ricerca di chatbot che potrebbero aver utilizzato materiale tratto dai libri di testo di Praxis senza alcuna licenza o autorizzazione.
In generale Blichfeldt Andersen è convinto che il materiale usato per addestrare i vari bot personalizzati sia un vero e proprio "calderone" di contenuti protetti da diritto d'autore e caricati senza alcuna autorizzazione.