"Ad attirare l’attenzione dei criminali informatici è stata probabilmente l’enorme diffusione della PEC in Italia, con oltre 10 milioni e mezzo di caselle attive e quasi 430 milioni di messaggi scambiati nel bimestre marzo-aprile 2019 (fonte AgID)", scrive Aruba, "ma attraverso accorgimenti comportamentali, tecnici e buon senso è possibile continuare a difendere le proprie caselle di posta elettronica certificata e, più in generale, i propri dati".