I titoli della prima parte dell’album sono scritti in capslock e ripropongono gli schemi stilistici che già conoscevamo, ci si diverte, si urla durante l’incursione di ASAP Rocky, anche se i temi sociali sono scomparsi a discapito di una flexata continua.
Beh a questo giro siamo convinti che non servano poi molte presentazioni per inquadrare la figura di Jane Birkin, sorta di artista totale che ha da poco sfornato un album che condensa, in poco più di un’ora, quasi settant’anni di musica con leggerezza, sensualità ed eleganza rare.