Se, fin dai primi momenti, si nota tutto lo stile di Jarmusch, con una regia composta principalmente da inquadrature statiche, colori saturi e un gradito commento musicale offerto dalle note country di un brano intitolato The dead don’t die, presto I morti non muoiono finisce per sgonfiarsi come un palloncino.
Se a questo aggiungiamo anche personaggi precedentemente tirati in ballo e decisamente mal sfruttati (prima fra tutti, la misteriosa forestiera che ha da poco rilevato l’agenzia di pompe funebri, impersonata da Tilda Swinton), ecco che I morti non muoiono finisce inevitabilmente per deludere le aspettative perfino degli spettatori più affezionati.