"La realtà innegabile é che la crescita di Facebook, alimentata dall'odio, dalle divisioni e dalla disinformazione" ha "devastato le vite di centinaia di migliaia di Rohingya", é scritto nel ricorso.
A Nel 2018, un rapporto delle Nazioni Unite rilevò che Facebook aveva giocato un "ruolo determinante" nel diffondere una retorica d'odio in Myanmar, durante le persecuzioni dei Rohingya da parte del governo, oggetto di indagine da parte del Tribunale penale internazionale.