Lo sport femminile ha sempre avuto un ruolo di secondo piano, basti pensare che delle più di quaranta federazioni sportive nazionali riconosciute dal CONI una sola è presieduta da una donna.
Oppure a quando, nel 2015, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Belloli, si era lamentato dei fondi per le calciatrici, definendole “quattro lesbiche che giocano a calcio”.