Perché se quando torna al privato di Comini - e lo fa forse anche in qualche scena di troppo - Jodice conferma quell'avatismo di fondo, quando Il cattivo poeta arriva nei pressi del suo vero epicentro, il D'Annunzio di Castellitto, sembra anche trasfigurarsi, e guardare a modelli assai diversi:
Se Jodice non è né Sokurov né Bellocchio, Il cattivo poeta è comunque un film capace di guizzi interessanti, dotato di un fascino personale e di un'atmosfera densa capace di restituire tutto il decandentismo malinconico di un D'Annunzio che, come ha detto Castellitto, "ha imboccato il corridoio finale della sua vita.