quello di saper coniugare la gestione di servizi, la cittadinanzattiva e la partecipazione democratica e la critica dell'ordine delle cose, che produce ingiustizie e diseguaglianze.
Anche in questo caso nulla di male, se questo non fosse anche il termometro di un cambiamento di una parte del mondo del Terzo Settore (quello più legato alla gestione dei servizi ed operante per conto della Pubblica Amministrazione), schiacciato sempre di più su una dimensione operativa ed esecutiva, parastatale o paramercato, e sempre meno capace di un "punto di vista" generale, e poi soprattutto di metterlo in pratica.