Draghi al tempo, però, era governatore della Banca d’Italia, l’organo di vigilanza del sistema bancario nazionale.
Anzi, vi fu quasi un clima di compiacimento in quel finale di 2007 per il ritorno all’italianità di un asset che solamente due anni prima era finito in mani olandesi dopo la fallita scalata di Gianpiero Fiorani e l’avvio dell’inchiesta giudiziaria sui famosi “furbetti del quartierino”, che aveva portato alle dimissioni forzate il governatore Antonio Fazio, sino ad allora considerato potentissimo e vicinissimo agli ambienti ecclesiastici.