Il Gioco Del Destino E Della Fantasia richiede l’adesione d’uno spettatore che invece d’esser sballottato tra i colpi di scena d’una drammaturgia vistosa, viene cullato dal ritmo ipnotizzante e sommesso di un cinema del non detto, o meglio del troppo detto di cui bisogna cogliere solo l’essenziale, la dolorosa, veritiera confessione catartica che giace appena dissimulata dietro la maschera delle convenzioni sociali.