adesso è il titolare di una storica rubrica sulla politica statunitense sul settimanale britannico Economist (la rubrica si chiama Lexington), ma prima è stato il capo della sezione delle opinioni del New York Times e il direttore del mensile Atlantic, e prima ancora inviato e reporter del New York Times in ruoli diversi.
nel 2020 fu costretto a dimettersi da direttore della sezione dei commenti ed editoriali (che fino a due anni fa si chiamava sezione Op-Ed) del New York Times dopo la pubblicazione di un articolo di un consigliere del presidente Trump che approvava l’intervento dell’esercito per reprimere illegalità e crimini durante le proteste pubbliche che stavano avvenendo in quei mesi negli Stati Uniti.