è in questa fragilità contingente alla quale siamo esposti, che la visione pomeridiana di Illegal Helpers ci riconsegna al nostro ruolo di esseri sociali, ora annichiliti dai distanziamenti, dalle comunità atomizzate, dalla diffidenza e dalla paura.
È un settembre strano quello che stiamo vivendo, “un inizio anno che non inizia” e quasi a metà del mese, Illegal Helpers si configura come un incidente necessario, un invito a imbattersi in quei corpi in guerra per la propria affermazione politica, per la propria esistenza negata, e da queste voci siamo richiamati a tornare ai nostri doveri politici, forse addormentati, forse intimoriti da questo ottundimento che distoglie dall’azione.