Nel 1970, prima ancora di cimentarsi nelle avventure fantozziane del noto ragioniere creato da Paolo Villaggio, il grande Luciano Salce, dopo averla diretta nel 1967 in Ti ho sposata per allegria regalandole un Nastro d’Argento come non protagonista, costruì sulla prorompente bellezza di Maria Grazia Buccella, allora fidanzata del produttore Vittorio Cecchi Gori, un titolo che potesse sfruttare sia le qualità estetiche che le performance dell’attrice e showgirl.