Nel 1974, a compimento di quella che è ritenuta la sua “trilogia della vita”, dopo aver messo mano agli scritti di Boccaccio con Il Decameron e a quelli di Geoffrey Chaucer tramite I racconti di Canterbury, Pier Paolo Pasolini, sommo poeta della nostra cinematografia, decise di volgere la propria attenzione verso le mitologie d’Oriente, trasponendo a modo proprio una serie di storie prese da Le mille una notte ed estrapolando da esse uno dei suoi saggi cinematografici intrisi di magnifica prosa affascinante.