L’audizione di Ina Weisse richiama alla mente Whiplash di Damien Chazelle da una parte, nonché Accordi e disaccordi di Woody Allen dall’altra.
Tolto questo, Ina Weisse, gradevole come attrice, dopo l’esordio in cabina di regìa con The architect (Der architekt), incentrato sull’interazione tra geografia emozionale ed eruditi stilemi da film giallo, si conferma più in palla dietro la macchina da presa ché davanti.