Una fantastica fabbrica di cadaveri che convive tranquillamente con lo stato di diritto, “con il supremo, con tutto”.
Liberali, conservatori, socialdemocratici, “socialdemocratici”, e perfino certi marxisti, soprattutto i miei amici trotzkisti, amano fare i conti dei cadaveri dell’Unione Sovietica o della Cina Popolare.
È un genocidio permanente, con sangue e corpi per strada ogni giorno, con bambini assassinati da proiettili che attraversano il loro corpo, il tutto nella normalità (un amico dei tempi della militanza, studente di medicina a Cuba, aveva difficoltà a spiegare ai cubani che in Brasile le sparatorie fanno parte della normalità quotidiana, e che è normale vedere cadaveri per strada, anche se non è in corso una guerra civile).