Uno degli episodi più toccanti dell'impegno civico di Signorini, forse l'artista più rigoroso ed alieno a qualsivoglia compromesso fra i fautori della macchia, riguarda proprio la sua foga nel difendere, e poi nel documentare, quella parte del centro storico condannata a morte per costruire la nuova Firenze.
Non è questo lo scopo della mostra e non è certo per sottovalutare il contributo all'arte di un grande come Signorini, che nella sua inesausta, rigorosa ricerca arriva a gettare i germi di quella Firenze delle avanguardie che sboccerà a inizio secolo, ma quei mutamenti sono talmente veloci e radicali che non possono passare inosservati.